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Intervento in missioni umanitarie a favore dei bambini vittime delle guerre – un riconoscimento da parte di OPI Trieste

All’inizio di luglio presso il MIB di Trieste si è tenuto un concerto di raccolta fondi dal titolo Nessun dorma. Un sogno di pace per i bambini di Gaza a cui hanno partecipato in rappresentanza dell’OPI di Trieste la Presidente e la Vice Presidente.

Il 30 aprile scorso sono giunti a Trieste Julia, Jana, Joudi, Kamal, Ahmed, Yousef, Ameer, Shaymaa e Maya: 8 bambini giunti da un luogo devastato dalla guerra, Gaza.

La storia di questi bambini è collegata all’Ospedale infantile Burlo Garofolo, una fondazione di beneficenza ospedaliera nata nel 1856, voluta dalla baronessa Maria Alessandrina de Langenau-Mertens assieme ad un centinaio di benefattori. La missione era, come recita l’atto di costituzione del Burlo Garofolo, “accogliere e curare gratuitamente fanciulli di entrambi i sessi, realmente poveri, di tutte le religioni, ed affetti da malattie curabili”.

Da allora, l’ospedale è cresciuto, si è ampliato ed evoluto. Non esiste più l’“ospedaletto” come allora definito, bensì l’Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico che opera in tutto il mondo.

Non è cambiato però lo spirito con il quale nacque: ancora oggi, l’Istituto è in prima linea nel trattamento di tutti i bambini in stato di forte disagio economico, provenienti da aree con pesanti disuguaglianze sociali e da zone di guerra che non permettono loro di ottenere le cure adeguate.

Una delle principali protagoniste di questa storia è una nostra iscritta, nonché consigliera di OPI Trieste: Barbara Fari. Infermiera in forze all’Istituto Burlo Garofolo, Responsabile della Sanità Transfrontaliera, Barbara Fari si dedica all’organizzazione e partecipa in prima persona alle evacuazioni medicali dei bambini vittime di guerra da tutto il mondo. Recentemente si è dedicata ai bambini dell’Ucraina, del Kurdistan Iracheno e di Gaza. Collaborando con Save a Child, ha coordinato l’arrivo di: Julia, Jana, Joudi, Kamal, Ahmed, Yousef, Ameer, Shaymaa. Barbara scrive nei suoi appunti di viaggio: “Vivere con passione la propria vita, fare delle scelte che siano coerenti con il nostro essere, agire sempre in maniera da potersi guardare allo specchio, guardare gli altri negli occhi, riconoscere il nostro prossimo in qualsiasi persona che ad un certo punto si trova davanti a noi in uno stato di necessità e quindi mettere sul piatto della vita quello che abbiamo per sostenerci, in questo percorso a tempo determinato che è la vita”.

Alla luce dell’impegno profuso dalla collega, il Consiglio Direttivo dell’OPI di Trieste vuole far conoscere questa preziosa iniziativa/progetto che risponde in maniera profonda al nostro mandato professionale e deontologico e intende riconoscere la profonda dedizione della collega nello svolgimento di questa pregevole iniziativa, che non è la prima e non sarà l’ultima.

I componenti del Consiglio Direttivo dell’OPI di Trieste