COMUNICATO STAMPA OPI FVG
Pubblicato il 7 Febbraio 2022Gli OPI del FVG, pur comprendendo le motivazioni dovute al
difficile periodo di pandemia che ha evidenziato in modo chiaro le carenze di
personale ed in particolare infermieristico, sono preoccupati per l’introduzione
da parte della Regione FVG del possibile reclutamento di personale
infermieristico proveniente dai paesi extra UE.
Generalmente queste procedure in capo agli
Ordini professionali, consentono di verificare puntualmente le condizioni
necessarie richieste per espletare la professione infermieristica in Italia.
Ipotizzare questa tipologia di accesso nel mondo del lavoro può porre a serio
rischio la garanzia del rispetto dei livelli minimi essenziali nell’erogazione
di prestazioni specialistiche al cittadino, mettendo a dura prova la tenuta del
sistema salute dei nostri territori.
Già in passato abbiamo osservato che l’ingresso di infermieri
provenienti da altri continenti ha visto la necessità di dover colmare
importanti criticità per le barriere linguistiche, tecniche e relazionali e che
già in tali periodi avevano fatto emergere le possibili aree di rischio che ora
potremmo ripercorrere inspiegabilmente. Abbiamo già contribuito, con le nostre
forze ed energie in passato, a formare infermieri stranieri, colmando la loro
inesperienza. Molti di questi poi sono tornati nei loro paesi portando in dote
livelli formativi e competenze di rilievo che ora sono a beneficio di altri
sistemi sanitari.
Se tale processo viene attuato direttamente
dalle aziende, pubbliche e private della nostra Regione per il tramite di
organismi diversi da quelli individuati dal legislatore, appare evidente che
manca totalmente il principio di sorveglianza e verifica dei requisiti
professionali. Non possiamo permetterci di affidare la sicurezza della salute
del cittadino tenendo conto solo e semplicemente di alcune certificazioni
asseverate da parte di organismi stranieri, spesso non allineati con i criteri
minimi formativi e con gli standard richiesti dalla Comunità europea. Senza
dimenticare che potremmo avere seri problemi anche sul piano giuridico qualora
si possano verificare spiacevoli situazioni colpose di danno al
cittadino.
Siamo certi che il problema della carenza di
personale non si risolve in tale modo, ne sul piano temporaneo ne su quello
definitivo. Per fare questo bisogna assolutamente ripensare l’attuale modello
organizzativo lavorativo di riferimento, ormai obsoleto e che ha visto si
l’introduzione di molta tecnologia ma sempre più carente sul piano relazionale
ed umano assolutamente infungibile.
Gli OPI del FVG sono convinti che bisogna ripartire dalla
valorizzazione delle competenze già presenti nei nostri territori impostando
politiche di gestione delle risorse umane basaste sull’evidenza dei professionisti
e delle loro competenze, sull’utilizzo ed implementazione delle buone pratiche
assistenziali e l’introduzione di nuovi modelli organizzativi necessari a
garantire la sostenibilità del sistema salute della nostra Regione.
Vista la particolare attenzione sempre tenuta da
parte del Vice Governatore con delega alla salute del FVG dr. Riccardo
Riccardi, chiediamo quindi urgentemente l’apertura di un tavolo permanente di
sviluppo e di implementazione di nuovi modelli assistenziali, fra Regione e
Ordini professionali che, partendo proprio dai 10.000 infermieri del FVG possa
garantire l’apporto necessario degli stessi nella garanzia e nella tutela dei
bisogni di salute della popolazione senza ricorrere a colleghi stranieri di cui
non abbiamo nessuna garanzia di reale utilizzo.
Il Presidente OPI FVG